design Salvador Dalì, 1973
Una molletta riprodotta in metallo e un amo da pesca, sono due degli oggetti che documentano il progetto di un "multiplo d'arte" di Salvador Dalì. All'inizio degli anni '70 il dibattito sull'arte moltiplicata aveva raggiunto una maturità tale da non apparire più un'utopia, soprattutto agli occhi del giovane Alberto Alessi che aveva appena iniziato a lavorare in azienda. L'idea di creare una collezione di sculture prodotte industrialmente, fu una diretta conseguenza del suo inarrestabile interesse per le molteplici relazioni di carattere poetico, estetico ed affettivo che legano individui e oggetti. Concepì una sorta di manifesto cultural-teorico nel quale auspicava una nuova società dei consumi che offrisse alle masse veri oggetti artistici a prezzi contenuti. Quindi invitò un gruppo di artisti internazionali a disegnare un "multiplo d'arte" per Alessi. Gli artisti coinvolti furono gli scultori italiani Giò Pomodoro, Carmelo Cappelo, Andrea Cascella, Pietro Consagra, lo juogoslavo Dušan Džamonja e Salvado Dalì. La scultura di Dalì avrebbe dovuto consistere in un foglio di acciaio piegato e saldato. All'incrocio di una delle ondulazioni, un lungo pettine ornato da una serie di ami pendenti avrebbe completato l'opera.
INFO:
Wasistdas? Dietro le quinte di una
Fabbrica del design italiano
Museo Tornielli , Piazza Marconi 1, Ameno (NO)
dal
5 luglio al 26 agosto 2012
inaugurazione 6 luglio ore 18.00
inaugurazione 6 luglio ore 18.00
orari di apertura:
da giovedì a domenica 15.30 - 19.00
LINK:
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